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Corpi di pietra

di Luigi Garlaschelli

 

 

ISBN: 9788860380012

Neftasia, 2006 -pp 220 

Corpi di Pietra 

di Luigi Garlaschelli

 

recensione di Andrea Albini

 

Come Luigi Garlaschelli, autore di questo romanzo e responsabile del settore indagini del CICAP, Fulvio Fùlleri è un chimico universitario con la passione per la scienza e il mistero. In una giornata di prima estate un macabro regalo, recapitato per posta, dà il via a un'avventura che lo porterà in Toscana sulle tracce di misteri vecchi e nuovi, come l'enigma del corpo decapitato di San Galgano e la spada nella roccia conficcata in una vicina rotonda templare. Seguendo itinerari che lo condurranno ad incrociare il fantasma di Cagliostro, Raimondo di Sangro principe di Sansevero e, soprattutto, i medici pietrificatori di cadaveri - come Gerolamo Segato e Paolo Gorini -, Fùlleri, con la sua compagna e alcuni amici, esplorerà il misterioso mondo della massoneria ottocentesca e scoprirà, a proprio rischio, che i suoi rappresentanti più eccentrici non sono completamente scomparsi: il tutto con la passione dell'indagatore di misteri e la determinazione dello scienziato. 

 

Nel romanzo sono presenti tutti gli elementi necessari per renderlo avvincente: il climax e l'anticlimax, le false piste, i colpi di scena e i momenti di massima adrenalina, come una memorabile fuga da una soffitta in cui Fùlleri è imprigionato. Il mondo in cui si muove il protagonista è iperrealistico ma non completamente reale: gli avvenimenti narrati sono frutto di fantasia - avverte l'autore - mentre alcuni personaggi e luoghi del racconto prendono spunto da personaggi e posti veramente esistenti. Come nel mondo di Lewis Carroll, la realtà subisce una leggera distorsione: Il CICAP, ad esempio, non è il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, ma il Centro per l'Indagine Critica delle Affermazioni Pseudoscientifiche e molti personaggi - anche minori - del romanzo ricalcano i collaboratori in carne e ossa che hanno lavorato con Garlaschelli nelle indagini reali su San Galgano, la spada nella roccia e i "medici pietrificatori". Anche personaggi inventati come l'anatomista Bellini e il pietrificatore Spirito, richiamano studiosi realmente esistiti, che il lettore potrà facilmente identificare, magari seguendo i link più anodini inseriti in bibliografia. 

 

Corpi di pietra non è un romanzo "splatter" dove il sangue scorre a fiumi, ma piuttosto un mystery vecchia maniera in cui, accanto all'azione, gioca un ruolo importante il piacere del raccontare e la ricerca di una soluzione logica. In fin dei conti, la sfida di chi ama la razionalità è anche dimostrare che la realtà può essere più interessante dei voli di fantasia a poco costo: "quando si vedono correlazioni ovunque, anche dove non ci sono ma c'è il puro caso - spiega Fùlleri - allora ci si crea un mondo magico, illusorio, dove tutto spiega tutto e dove esiste il paranormale invece che le leggi della fisica". 

 

Ma il romanzo è anche un omaggio alla generazione degli anni Sessanta, alle loro icone (i Beatles, e la Mini Cooper) e alle loro idee come, sorprendentemente per un romanzo come questo, la non violenza; è anche un omaggio alle piccole cose della vita (la pipa, il computer) e alle grandi ; ma soprattutto è l'onesta presa di posizione di un uomo che ha deciso di indagare il mistero senza cedere alla facile e lucrosa ciarlataneria: "Indiana Jones è bello, alto e affascinante - dichiara Fùlleri a un'intervistatrice che gli chiede se non si sente come il celebre protagonista cinematografico - Io sono brutto e vecchio. Ma la realtà, rispetto alla fantasia, delude sempre un po'. No, non mi sento Indiana Jones. Mi sento un ricercatore curioso. Benché, devo dire, Artù estrasse la spada dalla roccia e divenne re d'Inghilterra. Io l'ho estratta - è vero che era spezzata, ma insomma... un bilocale a Siena potevano pur darmelo!". 

Geniale investigatore di misteri, esperto di "paranormale religioso", fachiro straordinario e scassinatore provetto, Luigi Garlaschelli fa parte con me del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, voluto dal 1989 da Piero Angela, Margherita Hack, Silvio Garattini e tanti altri scienziati e studiosi italiani per indagare i misteri dell'occulto. Il nostro scopo è quello di verificare se e quanto c'è di vero in questi fenomeni e di smascherare eventuali truffe.In fin dei conti siamo dei gran curiosi, e Garlaschelli è forso il piu' curioso di tutti noi. Con questo suo primo romanzo dimostra ora di essere anche un avvincente affabulatore: sono dunque felicissimo di tenere a battesimo il suo esordio narrrativo.L'emozionante avventura che Fulvio Fùlleri vive in questo libro potrebbe benissimo essere una delle tante vissute dall'autore nella vita reale (e in parte è così). Non posso che augurarmi, e augurare ai lettori di Corpi di Pietra, che questa sia solo la prima di una lunga serie di avventure. Il materiale non manca.

 

                                                        Massimo Polidoro

 

"La scatola conteneva una testa umana. 
La metà sinistra di una testa umana pietrificata e segata.
Fùlleri la riconobbe..." 
Scienziato scettico, indagatore di misteri per passione, Fulvio Fùlleri sta studiando da tempo i metodi degli antichi alchimisti pietrificatori di cadaveri.
Mentre sta per partire per la Toscana con la sua compagna Giulia per seguire un'altra sua ricerca (lo scavo archeologico della tomba di un misterioso santo medievale), riceve un pacco contenente la testa di un suo collaboratore toscano, pietrificata e segata a metà.
Anche in Toscana la tomba, finalmente scoperta, rivela poco dopo un'inquietante sopresa.
Dalla Pianura Padana al dolce giugno senese, coinvolto in una serie di indagini tra teste mozzate, scheletri e tombe, fughe e grimaldelli, appostamenti e antichi segreti, Fulvio Fùlleri si muove con la determinazione dello scienziato e la passione dell'investigatore di misteri fino a ricomporre un macabro puzzle.
Fùlleri non è un super eroe di certi best-seller stranieri, ma uno scienziato curioso e ingegnoso, con le sue manie e abitudini (al suo gatto parla solo in Esperanto)

 

 

 

 

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